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 La torre

 

 

L'osteria si trova in una antica torre nobiliare del secolo XI.

Disegnata nella veduta di Pavia di Ludovico Corte del 1613, e ancora ricordata nei censimenti ottocenteschi. Nonostante la trasformazione in casa di civile abitazione.

Esempio notevole per il tipo più antico tra le torri civili pavesi,anche se conservata per solo 18 metri di altezza. Sono però presenti ai vari piani sul lato nord,verso il vicolo, monofore a feritoia e strombate all’interno, e la traccia dell’ingresso originale, all’altezza del primo piano, praticabile dalla casa contigua a ovest (lato dell’odierna piazzetta Arduino).

Una botola, al centro della volta, consentiva di raggiungere i piani superiori, mediante l’appoggio di scale lignee, che potevano essere tolte all’occorrenza. La torre occupava, come di norma, l’angolo dell’isolato, restando inglobata per due lati e libera verso l’attuale Strada Nuova e il vicolo, che al più presto nel 400 venne coperto con un voltone.

La torre prende nome dai proprietari, in epoca relativamente moderna, del voltone, cioè dai Necchi/Necchi dell’Aquila, famiglia appartenente al patriziato di Pavia e del suo Principato.

Come la maggior parte delle torri civili di Pavia, non è nota la famiglia o consorteria che eresse nel XI secolo la torre, avendo qui l’isolato nobiliare di residenza urbana.

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